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Promèteo incatenato.

Tragedia di Eschilo di datazione incerta (460-456 a.C.), appartenente a una trilogia comprendente anche Prometeo portatore di fuoco e Prometeo liberato, perdute. La tragedia si svolge in una regione desertica della Scizia. Prometeo, accusato di avere insegnato l'uso del fuoco agli uomini, si trova incatenato su una roccia e racconta la sua storia alle ninfe Oceanine, che formano il coro, accorse ad ascoltare il suo lamento: enuncia i benefici che ha recato agli uomini, anche trasgredendo ai divieti di Zeus. Al sopraggiungere di un altro tragico personaggio, Io, amata da Zeus e trasformata in vacca per gelosia di Era, dal dialogo tra lei e Prometeo emergono alcuni elementi drammatici che Eschilo svilupperà soltanto nel Prometeo liberato, come, per esempio, il segreto, a lui rivelato dalla madre Teti, sulla fine del Regno di Zeus. Questi invia Ermes a Prometeo, perché si faccia rivelare il suo segreto: Prometeo, rifiutatosi, viene allora precipitato nel vuoto insieme con la rupe e con le Oceanine.